Terre di Carusi Scillato
“ O fin troppo fortunati, se capissero la loro fortuna, agricoltori! Ai quali, lontano dalle armi discordi,la terra giustissima, prodiga facile vitto”  VIRGILIO
© 2016 Terre di Carusi. All Right Reserved

La Nostra

attività

Nel 2014 iniziano a ripulire tutti i terreni a loro disposizione per ripristinare e conservare due preziose Biodiversità a rischio estinzione. Nel frattempo destinano un piccolo appezzamento per la produzione di ortaggi di stagione da destinare alla comunità locale. Ma subito si rendono conto che oltre al recupero delle terre abbandonate è necessario avviare ex novo la piantumazione di nuovi alberi come fonte iniziale di rinnovazione. Iniziano a produrre prodotto fresco ma dopo il primo raccolto capiscono che la forma migliore per rimanere in piedi è la multifunzionalità dell’azienda per cui attivano il percorso di trasformazione in confetture e marmellate dei loro prodotti. “Attualmente abbiamo una dimensione aziendale di circa 6 ettari di terreno con produzione diversificata di arance, albicocche e olive, ma ciò a cui aspiriamo è che l’intero territorio del nostro Comune diventi volano di sviluppo e speranza di futuro per i giovani che vogliono coinvolgersi.
Al Salone del Gusto e Terra Madre, previsto dal 23 al 27 ottobre, edizione 2014, al Lingotto di Torino, debutteranno venti nuovi presìdi italiani Slow Food. Tra questi, l'albicocca di Scillato, gestita e curata da Terre di Carusi  piccola società agricola formata da alcuni giovani di Scillato a seguito di un’iniziativa comunale, di qualche anno fa', rivolta a risvegliare le coscienze agricole del nostro piccolo centro. Terre di Carusi  porteranno allo slow food l'albicocca di Scillato sotto forma di confettura . Prodotto interamente autoctono, lavorato, confezionato ed etichettato a mano da loro stessi. Saranno presenti, al salone del gusto, in forma ufficiale per i Terre di Carusi : Alberto Battaglia e Giuseppe Quagliana. Il progetto di salvaguardia delle biodiversità nato nel 2003, oggi coinvolge più di 13 mila contadini in 50 Paesi del mondo. Nell'edizione 2014 la fondazione slow food presenterà 20 nuovi presìdi italiani. I presìdi sono progetti della Fondazione Slow Food per la Biodiversità che salvano prodotti artigianali, razze autoctone, varietà vegetali e tecniche a rischio di estinzione. Protagonisti dei Presìdi sono piccoli agricoltori, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri. Le 20 nuove proposte italiane del 2014 sono: fagiolo rosso scritto del pantano di Pignola (Basilicata), pera Signora della Valle del Sinni (Basilicata), soppressata e salsiccia del Vallo di Diano (Campania), rosa di Gorizia (Friuli Venezia Giulia), lenticchia di Rascino (Lazio), fagiolone di Vallepietra (Lazio), fagiolina di Arsoli (Lazio), chiacchietegli di Priverno (Lazio), giglietti di Palestrina (Lazio), carema (Piemonte), cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto (Piemonte), sospiro di Bisceglie (Puglia), vinosanto affumicato dell’Alta Valle del Tevere (Umbria), cavolo vecchio di Rosolini (Sicilia), fava cottoia di Modica (Sicilia), fava larga di Leonforte (Sicilia), pesca nel sacchetto (Sicilia), albicocca di Scillato (Sicilia), melo decio di Belfiore (Veneto), e stortina veronese (Veneto).

Terre di carusi e l'albicocca al salone di Torino

Terre di Carusi porteranno allo slow food l'albicocca di Scillato sotto forma di confettura

Terre di Carusi Scillato
“ O fin troppo fortunati, se capissero la loro fortuna, agricoltori! Ai quali, lontano dalle armi discordi,la terra giustissima, prodiga facile vitto”  VIRGILIO
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Nel 2014 iniziano a ripulire tutti i terreni a loro disposizione per ripristinare e conservare due preziose Biodiversità a rischio estinzione. Nel frattempo destinano un piccolo appezzamento per la produzione di ortaggi di stagione da destinare alla comunità locale. Ma subito si rendono conto che oltre al recupero delle terre abbandonate è necessario avviare ex novo la piantumazione di nuovi alberi come fonte iniziale di rinnovazione. Iniziano a produrre prodotto fresco ma dopo il primo raccolto capiscono che la forma migliore per rimanere in piedi è la multifunzionalità dell’azienda per cui attivano il percorso di trasformazione in confetture e marmellate dei loro prodotti. “Attualmente abbiamo una dimensione aziendale di circa 6 ettari di terreno con produzione diversificata di arance, albicocche e olive, ma ciò a cui aspiriamo è che l’intero territorio del nostro Comune diventi volano di sviluppo e speranza di futuro per i giovani che vogliono coinvolgersi.